| Allungando una mano verso la nuca, si sposta i morbidi e ondulati capelli color scarlatto verso il petto, per proteggere e coprirsi il collo. Con un sorriso si alza, ripulendo la gonna ampia dalla polvere accumulata, naturalmente, sulla panchina. Stava giusto per salutare le ragazze, quando una vocina ed una leggera brezza di simpatia la fece voltare e, dinanzi a lei, ecco comparire una fatina. Era la seconda volta in sua vita che vedeva una fata. Da piccola non aveva mai avuto una fata-tata, ma a sei anni la desiderò con tutto il suo cuore solo che sua nonna, non appartenendo ai Magici, non sapeva neppure cosa significasse "FATA". " Brutto nascere strega ed essere allevata da un'umana ", sospirava nel pensiero Verbena, fin quando non rivolse la parola alla fatina. < Ciao graziosa fatina! Io sono Verbena... Verbena Shape! >. Trasse un respiro di sollievo per raffreddare le gote rosse e con un battito di ciglia riprese... < Si sono nuova! Anzi dovrei ora raggiungere la casa della mia bisnonna, anche se ora bhè... abiterò sola! >. Mentre parlucchiava, infilò una mano nella tasca del cappotto e ne uscì un fogliettino abbastanza granduccio. Aprendolo si rivelò essere una mini mappa, disegnata a mano e con un pò di imbarazzo, che in lei mai manca, chiese: < Sapete dirmi come arrivare qui? >. Indicò il segno sulla "mappa" che indicava "CASA SHAPE". Attese la risposta, cercando di non far caso al solletichio sul collo prodotto dalle zampette, curiose e giocherelle, di Ninì il geco.
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